CAPITOLO 23
Aggiornamento: 30 apr 2021
DATA, 31/10/2264
Sono le quattordici punto trentasei ed ancora sono in isolamento nel mio alloggio. Non ho idea quando finirà il mio isolamento, ma spero questa sera, visto che è stata organizzata, in parte ma non del tutto, da me la festa dedicata ad Halloween. Spero, vivamente che mi sia data l’opportunità di partecipare, mi spiacerebbe davvero dover trascorrere da sola, qui, la serata, mentre il resto dell’equipaggio si diverte a fare scherzi, giochi e baldoria.
Chissà se Spock indosserà il costume che ho preparato per lui questa sera. Mi ero consigliata con McCoy e optammo per uno da elfo dei boschi, Scotty ci offrì lo spunto dopo averci raccontato, una sera, una leggenda scozzese. Uhura si dovrebbe occupare del trucco e Chapel dovrebbe dare una mano ad Uhura con la vestizione e la sistemazione degli accessori. Io invece avevo pensato di vestirmi da giovane Klingon. Giusto per spaventare un po' gli animi! Ma, se dovrò rimanermene qui dentro, tanto vale che il mio costume rimanga un disegno nel replicatore, sarebbe un vero peccato, però…
Ore zero zero punto trenta alla fine sono riuscita a partecipare alla festa, ma con l’obbligo di far ritorno nel mio alloggio per quest’ora. Il mio costume ha avuto successo e ha creato quel tipo di stupore che mi attendevo.
Spock vestito da elfo, aveva un’aria assai regale. Chapel praticamente non hai mai smesso di guardarlo per tutta la serata, almeno finché le luci sono rimaste accese.
Kirk si è vestito da capitano di vascello del XIX secolo, tanto per rimanere in tema, ma il più bello fu il costume da mago Merlino di McCoy!
Uhura si è vestita da strega, (bella coppia con McCoy!) Sulu invece, da scheletro armato di spada e Scotty ha sfoggiato il suo costume scozzese, arricchito con alcuni accessori raffiguranti zucche, teschi e ragnatele.
Il momento più affascinante è stato quando le luci si sono spente e tante piccole zucche rossicce si sono accese, con Scotty che suonava con la cornamusa, una danza macabra scozzese: mi ha fatto venire i brividi!
Mentre Scotty suonava la danza macabra, sul tavolo dedicato al buffet è stata portata un’enorme zucca, da cui è scaturita un’improvvisa fiammata che è divampata sul tempo ritmico della musica di Scotty, poi le luci si sono riaccese ed è iniziato il buffet a base di… zucca!
Durante la serata, vi sono stati altri momenti musicali e le luci si sono accese e spente più volte, per dare vita a suspance, accompagnate da grida dovuti agli scherzi che mano a mano si susseguivano.
C’è stato chi si è trovato col capo ricoperto di gelatina, chi i piedi legati, chi le mani, altri con dei ragni finti sul corpo, alcuni addirittura serpenti e altri ancora avvinghiati da un’appiccicosa ragnatela.
A me è successo di trovarmi in mano una specie di bava verde, che al buio si illuminava, dando ai miei palmi un colore giallo fosforescente, col quale mi sono divertita nel buio ad apparire da dietro le spalle a vari malcapitati, per poi porre loro le mie mani bavose e fluorescenti davanti ai loro occhi. Specialmente le ragazze hanno urlato terrorizzate, mentre i ragazzi, si sono limitati ad un balzo per distanziarsi da quella visione.
A rendere tutto ancora piú spaventevole, fu l’idea di rendere la mia cresta rugosa da Klingon, il contorno occhi, naso e bocca loro stessi fluorescenti al buio e così chi, non si spaventava per due mani gialle che comparivano all’improvviso da dietro, si spaventava voltandosi e guardando il mio trucco al buio.
Durante la festa, ci furono anche improvvise proiezioni olografiche di luoghi sinistri, come un cimitero per esempio, oppure di suoni, preceduti, da un silenzio totale in sala o da altri rumori, per poi sfociare in uno stridio di catene, o in una risata agghiacciante o l’urlo di qualcuno che aveva visto chissà cosa di terribile. Più volte mi trovai a sussultare e notai che anche altri vicino a me, provavano le mie stesse emozioni.
Poi, i suoni cessavano, lo schiamazzo riprendeva e così come anche gli scherzi, rimanendo comunque in attesa del prossimo suono od ologramma. Scotty e Kirk si misero anche a raccontare storie dell'orrore e degne di tale aggettivo, furono proprio alcune leggende scozzesi. All’apparizione olografica di un fuoco in mezzo ad un bosco, McCoy ed Uhura diedero vita ad una scena che mi ricordò il coro delle streghe di Macbeth, il che mi fece sorridere e per me è stata l'esibizione meno paurosa di tutta la serata.
Spock, a modo suo ha partecipato, interpretando la sua parte da elfo, in modo sublime. Gli elfi secondo alcune leggende sono creature benigne, che si prendono cura degli animali e delle piante. Lui, ha fatto la sua comparsa dopo McCoy e Uhura e grazie al tessuto usato per il costume, composto da: una lunga tunica lunga oltre il ginocchio, pantaloni e stivali, mantello aperto sul davanti dalle ampie maniche, che scendeva fino a toccare il pavimento, realizzato con filamenti luminosi, di tonalità dal verde azzurro al bianco.
Al buio, attivati quei filamenti, il suo abito prendeva vita, illuminandosi ed un “oh” di meravigliato stupore si udì uscire da molte bocche. Sul capo, che scendeva in fronte, portava una coroncina finissima color oro e i capelli ora lunghi e scuri gli scendevano con eleganza sulle spalle.
Con passo solenne ed elegante avanzò lungo la stanza e andò a sedersi in quello, che il paesaggio olografico presentava come un sedile in pietra, vi si sedette, prese la sua lira vulcaniana e cantò una canzone che se musicalmente era vulcaniana, il testo narrava nella lingua standard della Federazione, una leggenda ambientata in quelli, che un tempo, furono i popoli del nord Europa.
Gli applausi furono scroscianti, ma egli con la compostezza con la quale si era presentato, si alzò e si ritirò nel buio, disattivando la luminosità dell’abito, si confuse tra i presenti, fintanto che le luci non vennero gradualmente riaccese.
Anche senza l’effetto luminoso, il costume di Spock faceva la sua figura: tunica di una leggera sfumatura azzurra, pantaloni e stivali grigio fumo e mantello azzurro cielo.
Lo stavo osservando persa nei miei pensieri, quando sentii una mano sfiorarmi la spalla, mi voltai e vidi che si trattava dell'infermiera Chapel, le sorrisi e lei come cogliendo il filo dei miei pensieri con delicatezza disse «È ora.»
Annuii e dando un ultimo sguardo a Spock, lo vidi circondato da Uhura, McCoy, Kirk, Sulu e Scotty. Sorrisi, pensai che formavano veramente un vivace quintetto, poi in silenzio e facendo in modo che nessuno lo notasse, lasciai la stanza.